Kalaway • 17 Febbraio 2023

Crisi d’impresa e ristrutturazione dei finanziamenti garantiti MCC

Crisi d’impresa e ristrutturazione dei finanziamenti garantiti MCC

La gestione delle crisi d’impresa è un tema cruciale per molte PMI, soprattutto in un periodo di instabilità economica come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19. In questo contesto, il Fondo di Garanzia per le PMI ha svolto un ruolo fondamentale nell’offrire supporto finanziario alle imprese che hanno avuto bisogno di finanziamenti assistiti da garanzia statale.

Il Fondo di Garanzia ha ampliato la sua dotazione finanziaria durante la pandemia, esteso le categorie di imprese che possono accedere al finanziamento, semplificato le procedure di accesso al finanziamento, allargato la copertura delle garanzie e offerto tassi di interesse agevolati. Tuttavia, l’aumento della capacità del fondo di fornire supporto alle PMI ha portato a un massiccio ricorso a finanziamenti assistiti da garanzia statale, e di conseguenza, i crediti derivanti da finanziamenti bancari garantiti da MCC saranno sempre più frequenti nella gestione delle crisi d’impresa.

È importante notare che se una banca erogatrice dovesse esercitare la garanzia, il Fondo di Garanzia ha il diritto di rivalersi contro l’impresa inadempiente per il recupero della somma versata. Ciò significa che l’impresa diventa debitore anche nei confronti del Fondo di Garanzia e dovrà confrontarsi non solo con l’istituto di credito, ma anche con il Fondo di Garanzia.

Inoltre, nelle proposte di ristrutturazione del debito, il credito vantato dal Fondo, a seguito dell’avvenuta escussione della garanzia, è un credito di natura pubblica assistito da privilegio generale. Ciò significa che il credito privilegiato prevale su ogni altro titolo di prelazione, ad eccezione delle spese di giustizia e altri privilegi previsti dall’art. 2751-bis cod. civile.

La circolare n.8/2022 ha inoltre modificato e integrato le “Disposizioni Operative” del Fondo di Garanzia, prevedendo la riformulazione delle proposte di accordi transattivi riguardanti il debito oggetto di garanzia MCC, che possono essere formulate dai soggetti debitori (ovvero dai loro garanti). Tra questi accordi, possono essere inclusi anche quelli derivanti dalle procedure sulla crisi d’impresa, come ad esempio la composizione negoziata della crisi d’impresa e la composizione della crisi da sovraindebitamento.

Le proposte di ristrutturazione del debito devono essere valutate positivamente dagli istituti di credito e poi presentate al Fondo di Garanzia, mediante il portale FdG, entro i termini previsti per la richiesta di escussione della garanzia (9 mesi in caso di operazioni senza piano di ammortamento e 18 mesi per le operazioni con piano di ammortamento).

Le proposte di accordi transattivi devono prevedere una percentuale di pagamento a MCC pari o superiore al 15% del debito complessivo (rate o canoni insoluti, capitale residuo e interessi di mora) e devono essere presentate prima della data di perfezionamento dell’accordo.

Le “Disposizioni Operative” prevedono, inoltre, una procedura specifica per le proposte di ristrutturazione del debito garantito MCC a fronte di una moratoria sul rimborso del debito. Questa operazione richiede il prolungamento della durata della garanzia su operazioni finanziarie ammesse all’intervento del Fondo e relative a soggetti che risultino in stato di temporanea difficoltà.

È importante sottolineare che il Fondo di Garanzia per le PMI rappresenta un’importante risorsa per le piccole e medie imprese italiane, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello attuale. Tuttavia, le imprese che accedono ai finanziamenti garantiti dal Fondo devono essere consapevoli delle implicazioni che tale garanzia comporta in caso di inadempienza e di eventuali procedure di ristrutturazione del debito.

Pertanto, si consiglia alle imprese di valutare attentamente la propria capacità di ripagare il debito e di pianificare eventuali ristrutturazioni del debito in modo oculato e tempestivo, in modo da minimizzare i rischi di insolvenza e di conseguenti conseguenze negative sulle attività dell’impresa. Inoltre, è fondamentale mantenere un dialogo aperto e trasparente con le banche erogatrici dei finanziamenti e con il Fondo di Garanzia per le PMI al fine di garantire una gestione ottimale delle crisi d’impresa.

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