Kalaway • 16 Dicembre 2022

Business Plan. Perché le banche ora lo chiedono sempre?

Il mercato del credito ha subito negli ultimi anni una forte evoluzione, con nuove regole e normative sempre più rigorose che hanno portato le banche a richiedere una maggiore documentazione da parte delle PMI.

Il mercato del credito ha subito negli ultimi anni una forte evoluzione, con nuove regole e normative sempre più rigorose che hanno portato le banche a richiedere una maggiore documentazione da parte delle PMI. In particolare, è sempre più frequente la richiesta di un apposito Business Plan per le operazioni di finanziamento a medio e lungo termine, ma anche per rinnovare i fidi detti “a revoca”, come scoperti di conto, anticipi fatture e anticipi fornitori.

A cosa è dovuto questa ulteriore stretta sulle politiche creditizie?

Questa stretta sulle politiche creditizie è dovuta alle nuove “Guidelines on Loan and Monitoring” (LOM), redatte dall’European Banking Autority (EBA) e entrate in vigore il primo luglio 2021. Queste nuove linee guida mirano a migliorare le prassi, la governance e i processi adottati dalle istituzioni finanziare in fase di concessione e monitoraggio del credito, al fine di individuare per tempo il credito in via di deterioramento e promuovere un approccio proattivo al monitoraggio della qualità creditizia.

Inoltre, la nuova regolamentazione richiede di valutare la capacità attuale e futura del cliente, passando da un’analisi del credito costruita sui record storici ad una prospettiva orientata alla sostenibilità futura. Questo implica un passaggio sostanziale e inevitabile, dal momento che non risultava più decoroso continuare ad usare come base per il calcolo del rating i bilanci depositati vecchi di almeno di sei mesi oppure le classiche garanzie reali, per la cui escussione i costi risultano esosi.

La nuova regolamentazione rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale, che rischia di penalizzare soprattutto le PMI più diffidenti nel condividere i propri dati con gli Istituti. D’altro canto, questo cambio di prospettiva imporrà anche alle banche un salto in avanti di competenze operative, che oggi il mercato dei gestori non sembra avere. Gli organi deliberanti dovranno sempre più avvalersi di esperti con competenze specifiche a seconda del segmento di clientela, della tipologia di assistenza richiesta, della dimensione e del rischio connesso al credito.

Le PMI già si trovano a dover fronteggiare una richiesta crescente di documentazione anche per il rinnovo di un banale fido di cassa, mentre le banche, secondo quanto stabilito dall’EBA, avranno tempo fino al 30 giugno 2024 per adeguare i loro modelli di monitoraggio.

Le aziende devono essere consapevoli che, con l’entrata in vigore delle nuove linee guida dell’Autorità Bancaria Europea (EBA), presentarsi in banca senza un business plan che rispecchi questi canoni potrebbe compromettere la possibilità di ottenere un finanziamento.

L’EBA ha infatti pubblicato delle nuove linee guida sulla valutazione della solidità finanziaria delle banche, che prevedono che le banche valutino in modo più rigoroso la qualità dei prestiti che erogano. In particolare, le banche dovranno accertarsi che il finanziamento richiesto sia sostenibile e che l’impresa abbia un piano di sviluppo credibile e realistico.

In altre parole, il business plan è diventato un documento essenziale per le PMI che vogliono ottenere un finanziamento bancario. Tuttavia, il business plan non è solo uno strumento utile per ottenere finanziamenti: esso è anche uno strumento di gestione fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’impresa. Un buon business plan deve contenere una descrizione accurata dell’attività dell’impresa, dei suoi prodotti e dei suoi servizi, nonché delle sue prospettive di mercato e delle sue opportunità di crescita. Inoltre, deve prevedere una pianificazione finanziaria dettagliata, che mostri come l’impresa intende utilizzare i finanziamenti ottenuti e come intende generare flussi di cassa sufficienti a far fronte alle esigenze dell’attività.

Infine, il business plan deve essere in grado di dimostrare che l’impresa ha una gestione solida e professionale, che sa affrontare le sfide del mercato e che ha la capacità di reagire alle eventuali difficoltà che potrebbero insorgere.

In conclusione, il business plan è diventato un documento essenziale per le PMI che vogliono ottenere finanziamenti bancari e che intendono crescere e svilupparsi nel lungo periodo. Tuttavia, per redigere un buon business plan, è spesso necessario avvalersi di una consulenza professionale, in grado di fornire un supporto tecnico e finanziario competente e di qualità.

In Kalaway, abbiamo deciso di anticipare l’adozione delle linee guida EBA e di guardare alle future valutazioni del merito creditizio. Non ci limitiamo al monitoraggio della sostenibilità finanziaria, ma ci concentriamo anche sulla sostenibilità ambientale e sociale, come dimostrano i nuovi questionari ESG che stiamo utilizzando per il rinnovo delle pratiche. Crediamo che sia giunto il momento di integrare i bilanci di sostenibilità ai tradizionali business plan. Questo nuovo scenario offre grandi opportunità per chi è disposto a seguire le nuove direttive con il supporto di professionisti competenti. Non perdere l’occasione di distinguerti nel mercato e di dimostrare il tuo impegno verso l’ambiente e la società. Scegli Kalaway per il tuo percorso di sviluppo sostenibile.

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