Per anni in Europa ci siamo preoccupati per il persistente basso livello dell’inflazione che ha caratterizzato i nostri mercati domestici per oltre un decennio. Tuttavia, abbiamo assistito ad una crescita generalizzata dei prezzi per tutto il 2021 ed anche il 2022 è destinato a confermare questo trend.
In particolare, di seguito vedremo:
In cosa consiste l’inflazione e perchè adesso desta tanta preoccupazione sia nei consumatori che nell’imprenditoria?
La parola “inflazione” viene dal latino “inflactio” che significa gonfiare e rappresenta la misura di quanto siano costosi beni e servizi in un determinato mercato su un dato orizzonte temporale (in genere un anno). Pertanto, il tasso d’inflazione determina l’aumento dei prezzi ed è in genere indicato come una misura ampia che riflette il costo della vita in un paese, ma può anche essere utilizzata per fare riferimento a micro-misurazioni, come ad esempio l’aumento del prezzo delle materie prime.
La crescita dell’inflazione si verifica quando l’offerta di moneta di un Paese aumenta troppo rispetto alle dimensioni dell’economia, causando in questo modo, la svalutazione del valore unitario della valuta domestica. In altre parole, il valore di un euro diminuisce all’aumentare del prezzo di beni e servizi e di conseguenza diviene sempre più costoso acquistarli.
Le imprese (così come i cittadini) vengono colpite dall’inflazione e sono costrette in questi tempi a riesaminare i budget di spesa al fine di fare fronte al minor valore della valuta, alle carenze della catena di approvvigionamento e alle implicazioni collegate alla gestione della manodopera.
A titolo esemplificativo, di seguito sono riportati alcuni dei modi in cui l‘inflazione può influire sul flusso di cassa di un’azienda:
- Aumento dei costi: i costi delle forniture o dei servizi per la gestione di un’impresa possono aumentare in conseguenza dell’inflazione.
- Aumento dei prezzi: a causa della recente carenza di manodopera e dei problemi della catena di approvvigionamento, alcune aziende stanno riscontrando un aumento del costo dei beni venduti. Se i costi per forniture, materie prime o servizi aumentano, ciò potrebbe portare le aziende a considerare l’aumento dei prezzi dei loro prodotti e servizi quale compensazione di tale surplus di costi. Naturalmente l’aumento dei prezziari comporta una serie di notevoli complessità, tanto nella comunicazione alla clientela quanto a livello di ripianificazione economico – finanziaria.
- Margini di profitto più sottili: i margini di profitto, influenzati dall’aumento dei costi, potrebbero ridursi. Per le aziende, questo può significare dover apportare modifiche per gestire e prevedere meglio i margini di profitto. Mantenendo gli attuali margini di profitto durante i periodi di inflazione o trovando opportunità per aumentarli, è possibile per le aziende continuare a pianificare, nell’ottica di tutelare la redditività futura.
- Riduzione o modifica dell’inventario: la modifica dell’inventario può essere un’opportunità per risparmiare sui costi. Alcune aziende scelgono di mantenere un inventario minimo, risparmiando sui costi per conservare quegli articoli, acquistandone il numero minimo di cui hanno bisogno. Altri possono invece decidere di rifornirsi localmente, risparmiando potenzialmente sui costi di trasporto di materiali e forniture.
Gli effetti dell’inflazione sulle aziende e le azioni per fronteggiarla
Gli effetti dell’inflazione su un’azienda possono dipendere da diversi fattori, quali: il tipo di attività, la tipologia di beni e servizi offerti oppure la localizzazione.
Tenendo conto di queste differenze, esistono delle azioni che possono, tramite la gestione attiva dei flussi di cassa, aiutare l’imprenditore a far fronte all’aumento dell’inflazione:
- Introduzione di un avanzato sistema di controllo di gestione e risk management: la programmazione, il monitoraggio e la strategia permettono di sviluppare approccio olistico al quadro finanziario dell’attività aziendale e quindi di meglio comprendere i rischi collegati alla salita dei prezzi, così da implementare contromisure con le giuste tempistiche le necessarie.
- Automatizzazione delle funzioni aziendali: nel XXI secolo l’automatizzazione e la digitalizzazione non sono più scelte ma rientrano necessariamente nel processo di evoluzione culturale di qualsiasi business. Di fronte alla spinta inflazionistica, la capacità di raccogliere ed elaborare dati è un elemento distintivo per il successo e la salvaguardia aziendale. Essere capaci di misurare l’impatto sulla produzione permette all’area finanziaria di poter pianificare in funzione delle contingenze reali e non sulla base di elementi puramente speculativi.
- Affidarsi ai professionisti: anche le aziende più grandi e strutturate hanno bisogno di professionisti a cui rivolgersi per avere un autorevole sguardo esterno che possa arricchire il la comprensione del fenomeno in atto sulla base delle esperienze raccolte in diversi settori. Ciò è ancora più importante per le PMI, per le quali è fondamentale avere rapporti con consulenti che possano portare nuove competenze. La comprensione e l’implementazione delle best practice passano sempre per la capacità di interloquire con chi ha contribuito ad individuarle ed implementarle.
Purtroppo, non esiste una cura efficace allo stesso modo per tutte le situazioni e capace di garantire senza shock che l’inflazione ritorni al livello ottimale. A tale riguardo le Istituzioni Europee, BCE in testa, stanno mostrando di voler operare con la massima attenzione e discrezione, cercando di limitare le speculazioni, ma ad oggi il futuro rimane indecifrabile.
In un tale contesto internazionale, sempre più caratterizzato dall’incertezza e dalla volatilità, le organizzazioni sono chiamate a saper rispondere repentinamente ai cambiamenti tramite una struttura flessibile ed una forte spinta all’innovazione. In materia di pianificazione finanziaria, Kalaway è il partener aziendale che supporta le PMI nell’intraprendere un processo di strutturazione volto a preservare la stabilità del business anche in periodi di criticità.
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