Nel settore finanziario si è ormai affermata la prassi di tenere in considerazione nel processo di investimento anche caratteristiche che vanno oltre la classica generazione di profitto e si concentrano invece sulla capacità di generare esternalità positive per la società.
Oltre che da una crescente importanza nel panorama sociale, gli investimenti sostenibili sono stati incentivati da numerosi interventi normativi volti ad integrare criteri ESG (Environment, Social and Governance) nelle decisioni d’investimento e garantirne la trasparenza comunicativa, ambito in cui l’Unione Europea ha un ruolo centrale.
In particolare, in questo articolo approfondiremo
Il Regolamento UE
Il Regolamento UE 2019/2088 ha introdotto una novità rilevante per i requisiti di trasparenza su rischi e impatti di sostenibilità delle politiche d’investimento e dei prodotti, rivolta ai partecipanti dei mercati e ai consulenti finanziari (Sustainability Financial Disclosure Regulation – SFDR), con l’obbiettivo di migliorare la comunicazione e ridurre il fenomeno del greenwashing. Il regolamento dà una definizione completa ed esaustiva di investimento sostenibile e impone norme comuni per la divulgazione di informazioni a tema sostenibilità su tutti prodotti finanziari collocati a livello di Unione Europea. In particolare, viene richiesto agli operatori e ai consulenti finanziari di pubblicare sui propri siti web (secondo il principio del “comply or explain”) una dichiarazione su come individuano, analizzano e si impegnano a ridurre i principali impatti negativi delle politiche d’investimento sui fattori di sostenibilità (Principal Adverse Impact – PAI).
È chiaro l’importante cambiamento che è avvenuto, passando da un contesto di sostanziale autoregolamentazione su base volontaria ad un altro dove invece gli attori di mercato sono chiamati ad informare in modo dettagliato gli investitori sull’impatto ESG della propria attività d’investimento.
La Carta degli Investimenti Sostenibili
Seguendo l’esempio Europeo, anche Banca d’Italia ha preso iniziative per promuovere investimenti responsabili istituendo a luglio 2021 la Carta degli Investimenti Sostenibili, un documento con cui la Banca esprime la propria visione sulla sostenibilità nei mercati finanziari ed assume impegni concreti per promuoverla.
In particolare, l’istituto si impegna a:
- incoraggiare le iniziative per la produzione, la diffusione e la trasparenza delle informazioni sulla sostenibilità fra gli operatori del sistema finanziario;
- privilegiare gli investimenti che presentano un miglior profilo ESG ed applicare esclusioni basate sulle convenzioni fondamentali in materia di lavoro e sui trattati internazionali in materia di armi controverse;
- elaborare e rendere pubbliche informazioni e analisi sulla finanza sostenibile, contribuendo alla diffusione della cultura della finanza sostenibile nel sistema finanziario e tra i cittadini.
Con queste novità le autorità legislative sembrano aver preso coscienza degli influssi positivi che i mercati possono generare deviando i capitali verso progetti che creano valore sia per gli investitori che per la società in generale. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare per rendere solide ed efficaci le normative e stare al passo con l’evoluzione del mercato.
I risultati di una ricerca compiuta da Assogestioni a giugno 2021 danno un’idea della portata del fenomeno ESG nel panorama del risparmio gestito italiano. Il 26% degli investimenti nel 2021 sono classificabili nell’articolo 8 della regolamentazione SFDR, cioè promuovono anche obbiettivi ambientali o sociali ed includono solo soggetti che promuovono buone pratiche di governance, per un totale di 303 milioni di euro.
Il 2,5% è invece ancora più virtuoso ed è classificabile nell’articolo 9 della regolamentazione SFDR, avendo come scopo principale un obbiettivo sostenibile.
In totale, circa il 30% degli investimenti in Italia sono rivolti almeno parzialmente a fini sostenibili. I dati sembrano perciò confermare che l’investimento sostenibile sta seguendo un trend crescente, favorito dalle nuove normative ma anche da un mercato che dimostra una certa sensibilità sull’argomento.
Fonti
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