Kalaway • 11 Ottobre 2025

Early Warnings e Centrale Rischi: indicazioni strategiche per CFO e Tesorieri sulla rilevazione precoce della crisi d’impresa

Ora e sempre più l’analisi andamentale della Centrale Rischi e l’adozione di sistemi per il monitoraggio degli Early Warning sono sempre più imperativi e strategici per i CFO e i Tesorieri per proteggere il futuro dell’impresa.

L’attuale contesto economico, caratterizzato da una crescita della volatilità e della complessità, impone a CFO e Tesorieri una vigilanza proattiva sui rischi collegati alla salute finanziaria aziendale.
In passato le analisi si fondavano principalmente sui dati consuntivi e sull’analisi dei loro trend inerziali. Oggi, invece, l’approccio dettato dalle Line Guida LOM della BCE sposta il focus sull’analisi dei così detti indicatori di allerta precoce (a livello bancario noti come Early Warnings), ossia su quegli indicatori capaci di anticipare l‘incombenza di possibili situazioni di crisi, prima che i loro effetti finanziari divengano irreversibili.
Poiché le banche hanno faticosamente assorbito questa nuova prospettiva di valutazione, oggi anche manager, imprenditori, CFO e Tesorieri sono chiamati a sapersi confortare con questo nuovo approccio valutativo, predisponendo i necessari presidi e monitorando costantemente gli Early Warnings.

Nello specifico, in questo articolo, parleremo di

Che cosa sono gli Early Warnings e perché sono così fondamentali per la salute finanziaria di un’azienda?

Nel contesto della finanza aziendale e bancaria, gli Early Warnings sono indicatori capaci di identificare l’insorgere di un livello di rischio significativo a tal punto da richiedere un approfondimento accurato. Questi possono riguardare diverse aree, che vanno dai dati economico patrimoniali, a quelli finanziari, passando anche per elementi andamentali (ad esempio da Centrale dei Rischi di Banca d’Italia) per arrivare fino a comportamenti amministrativi ed elementi ESG.
E’ importante sottolineare come il presentarsi di tali indicatori di rischio, non comporti di per sé stesso una situazione di crisi.
Infatti, tali indicatori andranno contestualizzati, spiegati e valutati sulla base di ulteriori informazioni ed analisi. Peraltro, un tempestivo intervento potrebbe portare ad una immediata riduzione del rischio ed al venir meno della pericolosità della segnalazione.

L’approccio Forward-Looking

Gli Early Warnings (EW) per avere veramente una capacità prospettica ed anticipatoria, ossia per dirla come piace agli inglesi, “per essere pre-empitive”, devono essere calcolati sempre sui dati più aggiornati. Si tratti della Centrale dei Rischi per gli EW di natura andamentale o dei dati di bilancio per gli EW più quantitativi (come ad esempio per il DSCR).
Per questo motivo un’analisi forward-looking deve necessariamente essere sviluppata in modo tempestivo su una base dati quanto più aggiornata al presente, affinché possa veramente offrire un contributo volto ad evitare il presentarsi di una situazione di crisi. In caso contrario, tali indicatori, serviranno solo ad offrire una panoramica sull’entità della gravità di una situazione già compromessa.

La Centrale Rischi come “Tachimetro dei rischi finanziari”

La Centrale Rischi (CR) non è solo uno storico delle esposizioni creditizie, ma una vera e propria fonte per la valutazione del rischio finanziario associato all’impresa, utilizzabile tanto dalle banche quanto dal management aziendale stesso.
Per il CFO e il Tesoriere, saper leggere e interpretare correttamente la CR significa comprendere in tempo reale la percezione del rischio esterno e lo spazio di manovra finanziaria.
Purtroppo, il formato della CR non ne aiuta la lettura. Ecco che software per l’analisi della Centrale Rischi, come è la piattaforma Kalaway, permettono usa sua corretta interpretazione, rendendo il documento della CR emesso da Banca d’Italia più facile da capire ed analizzare.

Percezione del Rischio Esterno

La CR è utilizzata dalle banche nelle loro analisi, nonostante la versione resa disponibile agli Istituti di Credito da Banca d’Italia sia di fatto estremamente limitata a livello informativo. I dati sono aggregati e le indicazioni sugli sconfini parziali.
Inoltre, errori di segnalazione da parte di un Istituto, possono comportare peggioramenti nei Rating anche degli altri Istituti affidanti, peggiorando quindi le condizioni e la disponibilità per l’accesso al credito.

Spazio di Manovra Finanziaria

Elemento chiave dell’analisi andamentale è il monitoraggio costante del comportamento dell’impresa nell’utilizzo degli affidamenti e dei prestiti bancari.
Un’attenta lettura e una corretta interpretazione dei dati mensili della CR permette ai CFO e ai Tesorieri di rilevare quei trend andamentali, che gli stessi Istituti di Credito utilizzano per attivare i propri segnali di allarme interni (gli Early Warnings bancari), ancor prima che i dati contabili ufficiali ne diano evidenza.

Early Warnings nascosti: i trend critici da individuare con la CR

Gli Early Warnings basati sull’analisi andamentale della Centrale Rischi sono indicatori predittivi che emergono dal mix di utilizzo delle diverse tipologie di fido. La loro rilevanza è strategica perché anticipano le risultanze degli indici di bilancio tradizionali, spesso calcolati con ritardo.

L’Early Warning Classico per la CR: il Crossover di Utilizzi

Il segnale di allarme più classico e immediato da monitorare in CR è il cosiddetto Crossover di Utilizzi, ovvero la dinamica che vede

  1. una diminuzione costante dell’utilizzo delle linee autoliquidanti, per esempio fidi per smobilizzo crediti, anticipi fatture, factoring pro soluto;
  2. un contemporaneo e costante incremento degli utilizzi di fidi a revoca/cassa, come sono lo scoperto di conto e i fidi di cassa generici.

Cosa indica questa dinamica in merito allo stato di salute finanziaria dell’azienda?
Questo andamento suggerisce una crescente difficoltà da parte dell’impresa nella generazione di flussi di cassa dalla propria attività produttiva e commerciale. Cause di ciò possono essere problemi di fatturazione, un rallentamento nella riscossione dei pagamenti, un peggioramento della qualità dei crediti commerciali.
In queste condizioni economiche finanziarie, l’azienda si trova così costretta a coprire i fabbisogni finanziari ricorrendo al fido di cassa, che è notevolmente più costoso in termini di interessi e oneri e, soprattutto, meno stabile (in quanto a revoca).

La novità del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII)

Con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), la rilevazione degli Early Warnings è diventata non solo una best practice, ma un obbligo legale per gli organi di amministrazione.
Il CCII impone all’imprenditore l’istituzione di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato per la tempestiva rilevazione di:

  • squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, che mettono a rischio la continuità aziendale;
  • segnali di allarme specifici, come ritardi nei pagamenti reiterati a fornitori o dipendenti, esposizioni debitorie significative.

La manca adozione di sistemi di allerta adeguati può comportare una responsabilità in caso di insolvenza.

4 Azioni strategiche da Fare in presenza di Early Warnings

Una volta rilevato un Early Warning, il ruolo del CFO e del Tesoriere diventa cruciale nella gestione proattiva del rischio.
Ecco le 4 principali azioni strategiche che ogni CFO e Tesoriere dovrebbe compiere.

  1. Comprendere se l’EW effettivamente evidenzia il concreto rischio di giungere ad una situazione di crisi, oppure se si tratti di un’informazione da correggere.
    In entrambi i casi è fondamentale redigere un’accurata analisi e coinvolgere gli organi di controllo preposti, gli amministratori e la proprietà.
  2. In caso l’allerta sia confermata è opportuno cercare di mettersi al riparo a livello finanziario, capendo quale potrebbe essere l’impatto della rilevazione dell’EW sugli istituti affidanti.
    Qualora l’impatto possa risultare ad alto rischio di revoca o riduzione dei fidi commerciali, potrebbe essere sensato garantirsi che almeno una parte delle linee di credito sia valida a scadenza (cambiando le forme tecniche o passando a finanziamenti sul medio lungo) e non a revoca, al fine di tutelare l’impatto sul circolante.
    Nei casi più gravi bisogna valutare l’accesso a moratorie od anche a strumenti per la composizione della crisi in tempi stretti.
  3. Ottimizzazione del Capitale Circolante.
    E’ indispensabile intervenire sulle cause della possibile tensione finanziaria, accelerando l’incasso dei crediti, negoziando dilazioni con i fornitori (se sostenibile) e riducendo le scorte non necessarie.
  4. Comunicazione Proattiva con le Banche.
    E’ opportuno studiare a tavolino la migliore strategia di comunicazione con gli Istituti di Credito e dimostrare di avere già messo in campo gli interventi necessari, prima di procedere all’eventuale richiesta di supporto diretto.

Possiamo quindi affermare che l’era in cui la finanza aziendale si limitava a registrare il passato è finita. Ora e sempre più l’analisi andamentale della Centrale Rischi e l’adozione di sistemi per il monitoraggio degli Early Warning sono sempre più imperativi e strategici per i CFO e i Tesorieri.
Solo attraverso questo monitoraggio proattivo e continuo, grazie all’adozione di strumenti idonei, come la piattaforma Kalaway, l’azienda può trasformare i segnali di allarme in opportunità di riposizionamento finanziario, assicurando non solo la propria solvibilità ma, soprattutto, la propria continuità aziendale nel lungo periodo.

Investire oggi nel monitoraggio degli Early Warnings e nel controllo costante della Centrale Rischi significa proteggere il futuro dell’impresa.

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