Categoria: Blog
  • 25 Feb, 2022
  • By Marketing Kalaway

Aumento dei costi e rischio di default: le previsioni per il 2022

Nell’articolo precedente abbiamo introdotto ed approfondito le conseguenze per le imprese generate dall’aumento dei costi che sta interessando tutti i settori dell’economia, con particolare focus sulle PMI.

In questo approfondimento vedremo:

 

Le previsioni per il 2022

Secondo uno studio di Cerved Rating Agency, i rincari delle bollette, le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, uniti ad un aumento dell’inflazione, potrebbero portare ad un aumento del tasso di default delle imprese sopra il 6%, dall’attuale 5,71%. In termini assoluti, l’aumento della percentuale di default, interesserebbe circa 20 mila aziende.

La percentuale potrebbe ritornare a calare e a stabilizzarsi verso la fine dell’anno qualora il contesto sanitario migliorasse e l’economia entrasse in una fase di ripresa, grazie anche alle misure introdotte dal PNRR. La percentuale di default viene, infatti, stimata a fine 2022 ad un valore pari al 5,35%, mantenendosi comunque superiore ai livelli pre-Covid (4,45% nel 2019).

A livello di area geografica, le previsioni sul rischio di default sono più confortanti per le regioni del Nord con una media per le regioni del Nord-Ovest del 5,2% e del 4,5% per le regioni del Nord-Est. Al Centro-Sud, invece, la media della percentuale di default supera il 6%.
Stando alle considerazioni dello scenario base (più ottimistico) previste, le imprese maggiormente impattate sarebbero le micro e le piccole aziende, mentre per le medie imprese la probabilità di default si manterrebbe a livelli più contenuti e, ancora meglio, per le grandi aziende.

 

Rischio e settore industriale: quale collegamento?

Anche a livello settoriale si ha una diversificazione dei rischi con minori probabilità di default per settori quali il farmaceutico e le utilities e con previsioni di miglioramento anche per quanto riguarda il settore turistico e ricettivo grazie ad un allentamento delle misure anti-Covid e alle iniziative promosse dal Governo. È previsto un miglioramento anche per il settore delle costruzioni, spinto, soprattutto, dalle misure economiche e dagli investimenti promossi dal PNRR. Tuttavia, il rischio di default di questi settori rimarrà ancora sopra la media di portafoglio.

Per le imprese operanti nel settore dell’energia si viaggia su due binari paralleli, da una parte le aziende dominanti nella catena di distribuzione che riusciranno a ribaltare in buona parte l’aumento dei costi, mantenendo la marginalità e, dall’altro lato, le piccole aziende con meno forza contrattuale che dovranno fare i conti con una riduzione dei margini per effetto di un aggravio dei costi che minaccia la continuazione.

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