Categoria: News
  • 14 Gen, 2021
  • By Ilaria Alberton

Accesso al credito per le imprese: le condizioni che lo determinano e come governarle

Negli ultimi anni il mondo bancario è notevolmente cambiato e l’accesso al credito per le imprese ne ha risentito notevolmente.

Sono diversi gli elementi che hanno contribuito rendendo sempre più complesso il rapporto tra banche ed aziende. Solo per citarne alcuni:

  • Normative sempre più stringenti
  • L’emergenza Covid-19 ed i suoi riflessi economici
  • L’impatto del nuovo codice della crisi d’impresa e delle direttive europee.

Se infatti un tempo il merito creditizio era determinato in modo soggettivo, ad oggi questo si basa su una valutazione oggettiva che si traduce nel c.d. rating.

Il rating bancario: quali sono le variabili da considerare

Il rating è un valore che deriva da una combinazione, diversa per ogni istituto, di numerose variabili e viene elaborato con il fine ultimo di determinare la possibilità o meno di accedere al credito bancario. Per ogni azienda diventa quindi fondamentale conoscere le logiche che si nascono dietro a questa valutazione e gli elementi che la determinano.

Accesso al credito per le imprese: cosa valutano gli istituti?

Il rating è un indicatore complesso in cui confluiscono sia aspetti quantitativi che qualitativi legati all’azienda. Questi elementi sono però delle variabili che possono essere governate ed in questo modo facilitare e velocizzare l’accesso al credito. Vediamole insieme:

Il bilancio: il documento per eccellenza che descrive un’azienda

La prima fonte di informazioni a livello bancario sulle aziende è il bilancio. Ovviamente massima attenzione viene posta sull’andamento del fatturato, ma ancor più sulla dinamica relativa ai costi sostenuti nel corso dell’esercizio. La banca ha infatti necessità di sapere se l’impresa è in grado di produrre reddito, ricchezza che in parte andrà a ripagare il debito che l’azienda ha nei suoi confronti.

Questa considerazione ha portato allo sviluppo di uno specifico indicatore, c.d. DSCR, che andremo però ad approfondire in un secondo momento. Un occhio critico verifica anche le voci di stato patrimoniale, con particolare attenzione su rimanenze e crediti, oggetto di importanti pulizie di bilancio in vista del nuovo codice della crisi d’impresa.

Viene poi valutata la solidità dell’azienda attraverso la capienza del patrimonio netto, rapportandola inoltre all’esposizione debitoria verso le banche per verificare l’equilibrio tra le fonti. Negli ultimi anni, inoltre, è diventata molto importante la posizione dell’azienda nei confronti dell’erario e la presenza di debiti tributari è in grado di impattare molto negativamente a livello di rating ed accesso al credito.

Il business plan: lo studio dell’andamento prospettico di un’azienda

La banca non si limita però ad osservare dei dati consuntivi, ma oggi sempre più vuole avere visibilità di quanto accadrà nel futuro. Per questo motivo, non chiede solo reportistica puntuale e situazioni infrannuali, ma anche business plan in grado di mostrare l’andamento prospettico. Questo documento determina tanto il rating, quanto il processo di delibera della bancaDiventa quindi fondamentale avere a disposizione un set informativo aggiornato da sottoporre agli istituti per ottimizzare la propria posizione 

Il comportamento dell’azienda con i fidi a disposizione

Per la valutazione del rating bancario, si valutano i rapporti attuali dell’azienda con i fidi a disposizione.

In particolare:

  • Viene verificata la dinamica degli utilizzi e la percentuale di insoluti registrati, quest’ultima determinata dalla bontà del portafoglio presentato e da una corretta gestione delle canalizzazioni. Si tratta di elementi che danno alla banca segnali di allarme sull’azienda e svelano quando la sua affidabilità inizia a deteriorarsi
  • Oltre ai dati interni, però, ogni istituto indaga anche come il proprio cliente si rapporta con l’intero sistema bancario che lo affida. Questo è reso possibile grazie alla c.d. centrale rischi, documento della Banca d’Italia che si basa su quanto comunicato da ogni istituto alla fine di ciascun mese e riporta tutte le informazioni via via raccolte. La centrale rischi è quindi uno strumento molto importante e conoscerla permette non solo di capire come le banche segnalano l’azienda, ma anche quali accorgimenti è necessario seguire per far sì che ogni mese la propria posizione sia perfetta e soprattutto priva di segnalazioni, spesso non veritiere e da correggere.

Gli elementi qualitativi utili all’accesso al credito

Governare il proprio rating significa anche comunicare alle banche ogni elemento qualitativo che dia maggior valore all’azienda e ne sottolinei gli aspetti positivi. Il possesso di marchi e brevetti, per esempio, è un elemento che le banche valorizzano particolarmente e che influisce nella determinazione del rating. Stesso dicasi per le certificazioni, tra cui ricopre un ruolo molto importante il c.d. Rating di legalità, in grado di migliorare la valutazione bancaria di uno/due livelli, oltre a garantire all’azienda tassi più vantaggiosi ed iter di delibera più veloci.

Comunicare e gestire correttamente tutti gli elementi che determinano il rating non solo permette di garantire l’accesso al credito, ma di poterlo fare alle migliori condizioni. Tanto più la valutazione aziendale è negativa, infatti, tanto più le banche saranno propense a richiedere maggiori garanzie a fronte di nuove concessioni. Questo deriva dal fatto che ad un pessimo rating vengono associati alti livelli di accantonamento patrimoniale per la banca, andando ad esporla maggiormente.

Conclusioni

Avere un buon rating, quindi, non solo porta le banche ad essere più propense a concedere credito, ma permette anche di ottenerlo senza che venga richiesto ai soci, per esempio, di esporsi personalmente rilasciando fidejussioni. In questo modo, l’azienda non solo terrà al riparo il patrimonio dei soci, ma migliorerà anche il suo standing nei confronti di tutto il sistema bancario!

Questo e molti altri sono i risultati che ogni azienda può raggiungere attraverso una gestione puntuale, ma soprattutto informata della finanza in azienda. Saper governare il proprio rating richiede infatti competenze sempre più approfondite e passa attraverso piccoli accorgimenti che devono essere seguiti giorno dopo giorno. Oggi più che mai ottenere credito velocemente è fondamentale per realizzare i propri obiettivi di crescita, la sfida è presentarsi sempre al meglio nei confronti delle banche!